mercoledì 17 dicembre 2014
domenica 16 novembre 2014
Termine inderogabile di iscrizione allo JC DOC Usmate Velate
Care/i amiche/amici bianconere/i,
si comunica che il termine inderogabile per potersi iscrivere allo "Juventus Club Doc Usmate Velate - Claudio Marchisio" per la stagione sportiva 2014/2015 è martedì 16 dicembre 2014.
Oltre tale data non sarà più possibile richiedere l'adesione al nostro club.
Si ricordano le quote di iscrizione previste in questo ultimo periodo:
- Socio fondatore, ordinario, abbonato: € 28,00
- Socio under14 (nati dal 01/01/2001): € 20,00
- Socio Juventus Membership Premium Member: € 6,00
Per le modalità di adesione è possibile consultare la pagina Tesseramento del nostro blog.
si comunica che il termine inderogabile per potersi iscrivere allo "Juventus Club Doc Usmate Velate - Claudio Marchisio" per la stagione sportiva 2014/2015 è martedì 16 dicembre 2014.
Oltre tale data non sarà più possibile richiedere l'adesione al nostro club.
Si ricordano le quote di iscrizione previste in questo ultimo periodo:
- Socio fondatore, ordinario, abbonato: € 28,00
- Socio under14 (nati dal 01/01/2001): € 20,00
- Socio Juventus Membership Premium Member: € 6,00
Per le modalità di adesione è possibile consultare la pagina Tesseramento del nostro blog.
Il Consiglio Direttivo
martedì 28 ottobre 2014
Foto di gruppo dei soci di Juventus-Palermo
Domenica 26 ottobre un gruppo di soci del nostro club, tra cui alcuni bambini, hanno assistito alla partita Juventus-Palermo.
Come sempre l'entusiasmo dei tifosi più piccini è stato contaggioso ed emozionante.
Grazie a tutti della splendida giornata.
Come sempre l'entusiasmo dei tifosi più piccini è stato contaggioso ed emozionante.
Grazie a tutti della splendida giornata.
sabato 25 ottobre 2014
E' il compleanno di...
Oggi 25 ottobre non è il compleanno del Presidente o del Vice Presidente o del Referente comunicazioni.
E' il compleanno del nostro club che compie due anni!!!
E' il compleanno di quelle 13 persone che, mosse da una passionaria follia, hanno dato vita ad un'oasi bianconera in un deserto interista.
E' il compleanno di tutti i nostri soci, quelli che ci sono vicini fin dall'alba, quelli che ci hanno lasciato strada facendo e quelli che si sono aggregati dopo.
E' il compleanno di chi concepisce la fede bianconera come semplice passione disinteressata.
E' il compleanno di tutti i nostri soci bambini il cui sorriso di fronte ai loro beniamini ci regala una soddisfazione che non ha misura.
E' il compleanno di chi in questi due anni ci ha aiutato a crescere, pensiamo a Guido, a Francesco, a Fabio, a Maurizio.
E' il compleanno di chi ci segue su Facebook ed è tra le nostre amicizie.
E' il compleanno di un bambino di due anni che vuole crescere e diventare forte.
E' il compleanno di chi non molla mai e lotta fino alla fine !!!
E' il compleanno del nostro club che compie due anni!!!
E' il compleanno di quelle 13 persone che, mosse da una passionaria follia, hanno dato vita ad un'oasi bianconera in un deserto interista.
E' il compleanno di tutti i nostri soci, quelli che ci sono vicini fin dall'alba, quelli che ci hanno lasciato strada facendo e quelli che si sono aggregati dopo.
E' il compleanno di chi concepisce la fede bianconera come semplice passione disinteressata.
E' il compleanno di tutti i nostri soci bambini il cui sorriso di fronte ai loro beniamini ci regala una soddisfazione che non ha misura.
E' il compleanno di chi in questi due anni ci ha aiutato a crescere, pensiamo a Guido, a Francesco, a Fabio, a Maurizio.
E' il compleanno di chi ci segue su Facebook ed è tra le nostre amicizie.
E' il compleanno di un bambino di due anni che vuole crescere e diventare forte.
E' il compleanno di chi non molla mai e lotta fino alla fine !!!
Grazie a tutti per gli auguri, persone, club, soci.
La Juventus unisce persone che magari tra loro non si conoscono, ma che sono accomunati da un unico sentire, da uno stile inconfondibile: dallo stile bianconero !!!
La Juventus unisce persone che magari tra loro non si conoscono, ma che sono accomunati da un unico sentire, da uno stile inconfondibile: dallo stile bianconero !!!
I soci fondatori
lunedì 20 ottobre 2014
A Vinovo l'abbraccio dei tifosi
Ieri, domenica 19/10/2014, due nostri soci, tra cui la nostra segretaria Cristina, hanno partecipato all'allenamento della Juventus a Vinovo.
Clicca sull'immagine per ingrandirla
domenica 7 settembre 2014
mercoledì 3 settembre 2014
25 anni fa ci lasciava Gaetano Scirea
Il 3 settembre 1989 in un incidente d’auto in Polonia il grande “Gai” perdeva la vita.
Non passa anno da quel tragico 3 settembre di venticinque anni fa senza che la Juventus e il mondo del calcio italiano si fermino in raccoglimento per ricordare una delle più nobili figure della storia di questo sport: quella di Gaetano Scirea.
Esempio di lealtà e correttezza in campo grazie alla classe cristallina di cui era dotato, che gli permetteva di ergersi tra gli avversari con eleganza e intelligenza (mai un'espulsione in carriera), fuori dal terreno di gioco è stato un modello di umanità e garbo, stimato da tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo e dalle generazioni future.
“Gai” se ne andò nel 1989, a soli 36 anni, mentre era in Polonia per la sua Juve, ad osservare il prossimo avversario dei bianconeri in Coppa Uefa, il Gornig Zabrze.
Nel 25° anniversario della sua scomparsa, la società e tutto il popolo bianconero si stringono a Mariella e Riccardo nel ricordo dell’indimenticabile campione.
Fonte: http://www.juventus.com/juve/it/news/25+anni+dallla+morte+di+gaetano+scirea
“Gai” se ne andò nel 1989, a soli 36 anni, mentre era in Polonia per la sua Juve, ad osservare il prossimo avversario dei bianconeri in Coppa Uefa, il Gornig Zabrze.
Nel 25° anniversario della sua scomparsa, la società e tutto il popolo bianconero si stringono a Mariella e Riccardo nel ricordo dell’indimenticabile campione.
Fonte: http://www.juventus.com/juve/it/news/25+anni+dallla+morte+di+gaetano+scirea
martedì 2 settembre 2014
Serie A, calendario di anticipi e postici fino a Natale
Alla luce degli impegni in Champions League, la Juventus giocherà sei delle prossime quindici partite di campionato al sabato sera, una al giovedì (in caso di disputa della Supercoppa italiana all’estero) e una di venerdì.
Rimangono invariati gli orari di #JuveCesena (4ª giornata); #JuvePalermo (8 ª giornata); #GenoaJuve (9 ª giornata, mercoledì 29 ottobre alle 20,45); #JuveParma (11 ª giornata).
Questo il programma degli anticipi e dei posticipi disposto dalla Lega di Serie A Tim fino alla pausa natalizia.
Eccolo nel dettaglio:
2ª GIORNATA ANDATA
Sabato 13 settembre 2014 ore 20.45 JUVENTUS – UDINESE
3ª GIORNATA ANDATA
Sabato 20 settembre 2014 ore 20.45 MILAN – JUVENTUS
5ª GIORNATA ANDATA
Sabato 27 settembre 2014 ore 20.45 ATALANTA – JUVENTUS
6ª GIORNATA ANDATA
Domenica 5 ottobre 2014 ore 18.00 JUVENTUS – ROMA
7ª GIORNATA ANDATA
Sabato 18 ottobre 2014 ore 20.45 SASSUOLO – JUVENTUS
10ª GIORNATA ANDATA
Sabato 1 novembre 2014 ore 18.00 EMPOLI – JUVENTUS
12ª GIORNATA ANDATA
Sabato 22 novembre 2014 ore 20.45 LAZIO – JUVENTUS
13ª GIORNATA ANDATA
Domenica 30 novembre 2014 ore 18.00 JUVENTUS – TORINO, posticipo disposto per impegni in UEFA Europa League
14ª GIORNATA ANDATA
Venerdì 5 dicembre 2014 ore 20.45 FIORENTINA – JUVENTUS
15ª GIORNATA ANDATA
Domenica 14 dicembre 2014 ore 12.30 JUVENTUS – SAMPDORIA
16ª GIORNATA ANDATA
Giovedì 18 dicembre 2014 ore 19.00 CAGLIARI – JUVENTUS, venerdì in caso di disputa della Supercoppa TIM in Italia
giovedì 21 agosto 2014
venerdì 8 agosto 2014
Chiusura sede JCDUV
Si comunica che la sede del nostro Juventus Club (Bar Oasi) rimarrà chiusa dal 9 al 25 agosto compresi. Le iscrizioni in sede, quindi, riprenderanno il 26 agosto.
Rimarranno invece sempre aperte le iscrizioni on line.
Buona vacanza a tutti.
giovedì 7 agosto 2014
La carica dei 101, con la Juve 102 !!! Ancora un club DOC !!!
Anche per la stagione calcistica 2014/2015 il nostro club sarà uno Juventus Club DOC a tutti gli effetti.
GRAZIE al Centro Coordinamento Juventus Club DOC e GRAZIE a quelle 101 persone che hanno risposto alla nostra "chiamata" e ci hanno rinnovato o dato la loro fiducia in questo periodo di tesseramento !!!
Il tesseramento continua ancora per gli altri soci che vogliono rinnovare o iscriversi.
Sempre, più di prima... FINO ALLA FINE... FORZA JUVENTUS !!!
I soci fondatori
GRAZIE al Centro Coordinamento Juventus Club DOC e GRAZIE a quelle 101 persone che hanno risposto alla nostra "chiamata" e ci hanno rinnovato o dato la loro fiducia in questo periodo di tesseramento !!!
Il tesseramento continua ancora per gli altri soci che vogliono rinnovare o iscriversi.
Sempre, più di prima... FINO ALLA FINE... FORZA JUVENTUS !!!
I soci fondatori
martedì 29 luglio 2014
mercoledì 9 luglio 2014
domenica 6 luglio 2014
domenica 29 giugno 2014
COMUNICATO STAMPA - JC Usmate Velate al J-Museum e tour Stadium 2014
Come dichiarato dal Presidente: "Servono iniziative per rigenerare, rinvigorire, rinforzare la fede bianconera e la visita al J-Museum va in questa direzione. Come non essere orgogliosi di quei giovani liceali del D'Azeglio di Torino che su quella panchina hanno dato vita, più o meno consapevolmente, ad una leggenda e dato inizio a una storia gloriosa? Come non emozionarsi davanti proprio a quella panchina? Come non commuoversi di fronte ai nomi dei 39 angeli? E' impossibile non avere brividi in quel luogo sacro per i colori bianconeri".
La cosa più bella rimane, però, la felicità negli occhi dei bambini che con curiosità e stupore hanno potuto vedere dall'interno lo Stadium e conosciuto la storia bianconera.
Il Presidente vuole ringraziare tutti coloro che hanno partecipato, grandi e piccini, ma anche due membri del Consiglio Direttivo che si sono distinti per la buona realizzazione della visita: Toldo Nerino (tesoriere) e Marco Comerlati (referente comunicazioni).
Una menzione merita anche il Vice Presidente dello Juventus Club di Melzo, l'amico fraterno Guido Valtolina, Grazie.
Fino alla fine!!!
giovedì 26 giugno 2014
domenica 15 giugno 2014
lunedì 9 giugno 2014
sabato 7 giugno 2014
Ultimi posti disponibili
ULTIMI POSTI DISPONIBILI
AFFRETTATEVI
Domenica 29 giugno 2014
Visita al J-Museum e il J-Stadium Tour
Programma di massima
Partenza la mattina, tour guidato dello J-Stadium e visita del J-Museum in giornata.
Rientro per l’ora di cena.
I dettagli dell’iniziativa (ora partenza/rientro, orari visita, ecc.) saranno comunicati successivamente.
Pranzo
Pranzo libero, all'interno del Centro Commerciale Area 12 vi sono bar e ristoranti
Quota di iscrizione
30,00 euro per i soci
35,00 euro per i non soci
15,00 euro under 6 (soci/non soci)
Come iscriversi
1) presso la sede del club, Bar Oasi, versando in contanti la quota di iscrizione, tutti i giorni dal lunedì al venerdì
oppure
2) inviando una email a juventusclub.usmatevelate@ gmail.com allegando alla stessa email copia del bonifico:
Beneficiario = “Juventus Club Usmate Velate”,
IBAN = IT08N0521633950000000001279;
Causale = “Iscrizione visita J-Museum 2014”
Termine iscrizione
Si potrà aderire all’iniziativa entro e non oltre martedì 10/06/2014
Pubblicizzate l'iniziativa presso amici e parenti.
102 saluti bianconeri ai tifos i Campioni d'Italia
giovedì 29 maggio 2014
Heysel, il giorno del silenzio
Il 29 maggio del 1985, 39 persone innocenti persero la vita a Bruxelles. Non le dimenticheremo mai
Il 29 maggio è giorno del silenzio, della memoria, della commozione. Non può esserci spazio per altro dal 1985, quando allo stadio Heysel di Bruxelles si consumò la tragedia che ha segnato per sempre 39 famiglie, la Juventus e chiunque ami il calcio.
Il 29 maggio è giorno del silenzio, della memoria, della commozione. Non può esserci spazio per altro dal 1985, quando allo stadio Heysel di Bruxelles si consumò la tragedia che ha segnato per sempre 39 famiglie, la Juventus e chiunque ami il calcio.
Il ricordo delle vittime innocenti, strappate ai loro cari da quell'assurda follia, ci accompagna sempre, da ventinove anni. Oggi è il momento della preghiera, ma ogni giorno sentiamo il dovere di onorarne la memoria. E quel mazzo di fiori deposto ai piedi del monumento di Reggio Emilia lo scorso 28 aprile, le stelle dello Stadium o la parte del J-Museum dedicata, sono il nostro modo di dire loro: «Non vi dimenticheremo mai».
domenica 25 maggio 2014
L'esempio di Gaetano
Il 25 maggio del 1953 nasceva Gaetano Scirea, fuoriclasse inarrivabile, esempio di educazione e onestàUn fuoriclasse raro, inarrivabile. Per la raffinata eleganza con cui stava in campo e per l'educazione e l'onestà con cui affrontava la vita. Gaetano Scirea è stato un campione straordinario e un uomo squisito. Come giocatore della Juventus ha vinto tutto: sette Scudetti, due Coppe Italia, una Coppa Campioni, una Coppa Intercontinentale, una Supercoppa Europea, una Coppa delle Coppe e una Coppa Uefa senza dimenticare la Coppa del Mondo di Spagna 1982. Come uomo è stato un modello di dolcezza e integrità, una persona leale e gentile.
Oggi avrebbe compiuto 61 anni, se un tragico destino non ce lo avesse portato via in quel maledetto incidente in Polonia. Ricordarne la grandezza e seguire il suo esempio è il solo modo che abbiamo per onorarne la memoria.
Grazie di tutto Capitano
Fonte: www.juventus.com/juve/it/news/scirea_gaetano_esempio_25_maggio
martedì 20 maggio 2014
29 GIUGNO: APPUNTAMENTO COL J-MUSEUM E TOUR J-STADIUM 2014
Il Consiglio Direttivo,
comunica che per domenica 29 giugno 2014 il Club ha intenzione di organizzare una visita al J-Museum e il Tour dello J-Stadium.
Programma di massima
Partenza la mattina, tour guidato dello J-Stadium e visita del J-Museum in giornata.
Rientro per l’ora di cena.
I dettagli dell’iniziativa (ora partenza/rientro, orari visita, ecc.) saranno comunicati successivamente.
Pranzo
Pranzo libero, all'interno del Centro Commerciale Area 12 vi sono bar e ristoranti
Quota di iscrizione
30,00 euro per i soci
35,00 euro per i non soci
15,00 euro under 6 (soci/non soci)
Come iscriversi
1) presso la sede del club, Bar Oasi, versando in contanti la quota di iscrizione, tutti i giorni dal lunedì al venerdì
oppure
2) inviando una email a juventusclub.usmatevelate@ gmail.com allegando alla stessa email copia del bonifico:
Beneficiario = “Juventus Club Usmate Velate”,
IBAN = IT08N0521633950000000001279;
Causale = “Iscrizione visita J-Museum 2014”
Termine iscrizione
Si potrà aderire all’iniziativa entro e non oltre martedì 10/06/2014
Nota Bene
L’iniziativa verrà fatta al raggiungimento di un numero minimo di soci. Nel caso non si dovesse raggiungere il numero minimo di soci, e solo in questo caso, l’intera quota verrà restituita.
Pubblicizzate l'iniziativa presso amici e parenti.
Saluti bianconeri ai tifosi Campioni d'Italia
lunedì 19 maggio 2014
domenica 4 maggio 2014
Dedicato a te
Caro Avvocato,questo scudetto della terza stella ufficiale (per noi era arrivata prima... con il primo scudetto dopo farsopoli), il nostro Juventus Club Usmate Velate lo vuole dedicare a te.
La scommessa l'abbiamo vinta noi ! Siamo arrivati prima noi delle milanesi !
Sappiamo che da lassù stai gioendo per la tua, per la nostra, amata Vecchia Signora! Fino alla fine !
venerdì 18 aprile 2014
domenica 13 aprile 2014
martedì 25 marzo 2014
sabato 22 marzo 2014
lunedì 17 marzo 2014
Auguri Trap !
Giovanni Trapattoni, fuoriclasse della panchina bianconera, compie oggi 75 anni.
Giovanni Trapattoni, monumento vivente al calcio e protagonista indelebile della storia bianconera, celebra oggi il suo 75esimo compleanno.
Il Trap rimarrà sempre nel cuore dei tifosi juventini per il suo doppio ciclo in panchina all'ombra della Mole: un'epoca impareggiabile di vittorie che hanno portato nella bacheca del club sei scudetti, due Coppe Italia, una Coppa dei Campioni, una Coppa delle Coppe, due Coppa UEFA, una Supercoppa Europea e una Coppa Intercontinentale. Le oltre 600 presenze in panchina (di cui 320 successi) parlano da sole nel descrivere un'autentica leggenda bianconera.
La Juventus si unisce a tutti i tifosi e gli amanti del calcio nell'augurare a Giovanni Trapattoni buon compleanno!
Fonte: http://www.juventus.com/juve/it/news/auguri+giovanni+trapattoni
Giovanni Trapattoni, monumento vivente al calcio e protagonista indelebile della storia bianconera, celebra oggi il suo 75esimo compleanno.
Il Trap rimarrà sempre nel cuore dei tifosi juventini per il suo doppio ciclo in panchina all'ombra della Mole: un'epoca impareggiabile di vittorie che hanno portato nella bacheca del club sei scudetti, due Coppe Italia, una Coppa dei Campioni, una Coppa delle Coppe, due Coppa UEFA, una Supercoppa Europea e una Coppa Intercontinentale. Le oltre 600 presenze in panchina (di cui 320 successi) parlano da sole nel descrivere un'autentica leggenda bianconera.
La Juventus si unisce a tutti i tifosi e gli amanti del calcio nell'augurare a Giovanni Trapattoni buon compleanno!
Fonte: http://www.juventus.com/juve/it/news/auguri+giovanni+trapattoni
giovedì 6 marzo 2014
Andrea Agnelli all'UNESCO
Nella sede centrale di Parigi, il Presidente ha parlato del progetto della Juventus “Un calcio al razzismo – Gioca con me”, scelto per essere presentato nel corso dell'incontro “Educazione, Sport e Diversità culturale – Nuovi modi di promuovere i diritti umani nel mondo
«Qualcuno di voi potrebbe domandarsi perché un Presidente di una delle più grandi squadre del mondo, che lavora e agisce in un comparto economico in cui gli aspetti finanziari sono preponderanti, si alzi una mattina e venga davanti a 1000 giovani provenienti dal mondo intero a tentare di parlare di integrazione e di lotta al razzismo». Sono passate da poco le 12.00 quando Andrea Agnelli pronuncia queste parole, nella sede centrale dell'UNESCO, a Parigi. Di fronte a lui ci sono 1.000 ragazzi, tra i 18 e i 35 anni e in realtà sanno bene perché il Presidente della Juventus si sta rivolgendo a loro: per parlare del progetto “Un calcio al razzismo – Gioca con me”, che una giuria indipendente ha selezionato tra i cinque continenti, unico per l’Europa, insieme ad altre nove iniziative.
L'occasione è l'incontro “Educazione, Sport e Diversità culturale – Nuovi modi di promuovere i diritti umani nel mondo” e Andrea Agnelli è stato invitato a parlare dell'impegno e degli sforzi compiuti in questa direzione dalla Juventus negli ultimi anni. Era il 2009 quando nacque “Un calcio al razzismo”, che mette a disposizione ogni anno due borse di studio dedicate agli studenti per le azioni significative svolte a favore dell’integrazione: «Sono convinto che l’Italia, per molti anni terra di emigranti, non soffra di razzismo vero e proprio – sottolinea Agnelli - L’Italia, però, vive per la prima volta nella sua storia il fenomeno dell’immigrazione massiccia e in taluni momenti, e lo stadio talvolta è uno di questi, stenta a comprenderlo. La Juventus ha sentito il dovere di aiutare questa comprensione».
Era il 2012 quando venne presentato “Gioca con me” che si rivolge ai più piccoli e che, grazie alla collaborazione di Juventus Soccer School, permette a coloro che per motivi economici e sociali non potrebbero sostenere il costo dell’iscrizione, di seguire un programma triennale di allenamenti. «Un pallone, un bambino e la felicità – spiega ancora il Presidente - Gli ingredienti di “Gioca con me” in definitiva sono tutti qui. Per moltissimi anni il calcio è stato pienamente accessibile a tutti i bambini. Le nostre società civili però si sono complicate, i genitori hanno richiesto per i propri figli standard educativi e ambientali superiori. Sono nate le scuole calcio, che offrono un vero insegnamento ma che sono accessibili solamente a quanti si possono permettere di pagare la retta annuale. La grande crisi, la disoccupazione, la crescente immigrazione hanno fatto il resto: da alcuni anni, il pallone e la felicità non sono più accessibili a tutti. Da questa constatazione, in modo quasi naturale, è nato “Gioca con Me”, che già oggi, nel suo secondo anno di attività, è diventato un vero esempio di integrazione e inclusione: due valori che lo mettono in piena sintonia con gli obiettivi dell’UNESCO».
Ed è infatti con la collaborazione del Centro UNESCO di Torino, rappresentato a Parigi dalla Presidente Maria Paola Azzario Chiesa, che entrambe le iniziative si sono sviluppate, unendosi in un unico progetto teso a combattere ogni forma di discriminazione e a educare i giovani ai valori del rispetto dell’altro e dell’integrazione, attraverso l’istruzione e lo sport. E oggi vedere riconosciuta la bontà dei propri sforzi, avere la possibilità di parlare ai giovani, di spiegare loro quanto certe vittorie, anche per una società come la Juventus, siano più importanti di coppe e trofei, è un motivo di profondo orgoglio. Soprattutto è una fortissima spinta a proseguire il cammino intrapreso. Perché, come ha detto Agnelli rivolgendosi ai ragazzi, «il calcio è il sogno di miliardi di persone. Il calcio è felicità». E la Juventus vuole che lo sia per tutti.
Fonte: http://www.juventus.com/juve/it/news/andrea+agnelli+all+unesco
«Qualcuno di voi potrebbe domandarsi perché un Presidente di una delle più grandi squadre del mondo, che lavora e agisce in un comparto economico in cui gli aspetti finanziari sono preponderanti, si alzi una mattina e venga davanti a 1000 giovani provenienti dal mondo intero a tentare di parlare di integrazione e di lotta al razzismo». Sono passate da poco le 12.00 quando Andrea Agnelli pronuncia queste parole, nella sede centrale dell'UNESCO, a Parigi. Di fronte a lui ci sono 1.000 ragazzi, tra i 18 e i 35 anni e in realtà sanno bene perché il Presidente della Juventus si sta rivolgendo a loro: per parlare del progetto “Un calcio al razzismo – Gioca con me”, che una giuria indipendente ha selezionato tra i cinque continenti, unico per l’Europa, insieme ad altre nove iniziative.
L'occasione è l'incontro “Educazione, Sport e Diversità culturale – Nuovi modi di promuovere i diritti umani nel mondo” e Andrea Agnelli è stato invitato a parlare dell'impegno e degli sforzi compiuti in questa direzione dalla Juventus negli ultimi anni. Era il 2009 quando nacque “Un calcio al razzismo”, che mette a disposizione ogni anno due borse di studio dedicate agli studenti per le azioni significative svolte a favore dell’integrazione: «Sono convinto che l’Italia, per molti anni terra di emigranti, non soffra di razzismo vero e proprio – sottolinea Agnelli - L’Italia, però, vive per la prima volta nella sua storia il fenomeno dell’immigrazione massiccia e in taluni momenti, e lo stadio talvolta è uno di questi, stenta a comprenderlo. La Juventus ha sentito il dovere di aiutare questa comprensione».
Era il 2012 quando venne presentato “Gioca con me” che si rivolge ai più piccoli e che, grazie alla collaborazione di Juventus Soccer School, permette a coloro che per motivi economici e sociali non potrebbero sostenere il costo dell’iscrizione, di seguire un programma triennale di allenamenti. «Un pallone, un bambino e la felicità – spiega ancora il Presidente - Gli ingredienti di “Gioca con me” in definitiva sono tutti qui. Per moltissimi anni il calcio è stato pienamente accessibile a tutti i bambini. Le nostre società civili però si sono complicate, i genitori hanno richiesto per i propri figli standard educativi e ambientali superiori. Sono nate le scuole calcio, che offrono un vero insegnamento ma che sono accessibili solamente a quanti si possono permettere di pagare la retta annuale. La grande crisi, la disoccupazione, la crescente immigrazione hanno fatto il resto: da alcuni anni, il pallone e la felicità non sono più accessibili a tutti. Da questa constatazione, in modo quasi naturale, è nato “Gioca con Me”, che già oggi, nel suo secondo anno di attività, è diventato un vero esempio di integrazione e inclusione: due valori che lo mettono in piena sintonia con gli obiettivi dell’UNESCO».
Ed è infatti con la collaborazione del Centro UNESCO di Torino, rappresentato a Parigi dalla Presidente Maria Paola Azzario Chiesa, che entrambe le iniziative si sono sviluppate, unendosi in un unico progetto teso a combattere ogni forma di discriminazione e a educare i giovani ai valori del rispetto dell’altro e dell’integrazione, attraverso l’istruzione e lo sport. E oggi vedere riconosciuta la bontà dei propri sforzi, avere la possibilità di parlare ai giovani, di spiegare loro quanto certe vittorie, anche per una società come la Juventus, siano più importanti di coppe e trofei, è un motivo di profondo orgoglio. Soprattutto è una fortissima spinta a proseguire il cammino intrapreso. Perché, come ha detto Agnelli rivolgendosi ai ragazzi, «il calcio è il sogno di miliardi di persone. Il calcio è felicità». E la Juventus vuole che lo sia per tutti.
Fonte: http://www.juventus.com/juve/it/news/andrea+agnelli+all+unesco
venerdì 28 febbraio 2014
giovedì 20 febbraio 2014
martedì 18 febbraio 2014
domenica 16 febbraio 2014
Comunicato stampa - Juventus Chievo Verona
"È stata una giornata indimenticabile per il nostro club, siamo riusciti a portare allo Stadium le famiglie e i bambini e a renderli felici. Dobbiamo ringraziare per questo il Centro di Coordinamento Juventus Club DOC sensibile a queste iniziative che ci ha assegnato un numero di biglietti importante.
Come Presidente sento il dovere di ringraziare tutti i soci partecipanti e tutti i miei più stretti collaboratori, Francesco (vicepresidente), Cristina (segretaria), Nerino (tesoriere e vera anima del club), Marco (referente comunicazioni) senza il cui impegno non sarebbe stato possibile fare questa iniziativa.
Grazie fratelli bianconeri... fino alla fine!"
il Presidente
mercoledì 12 febbraio 2014
COMUNICATO STAMPA - Juventus Chievo con le famiglie e i bambini
Lo Juventus Club DOC Usmate Velate organizza per domenica 16 febbraio il pullman che porterà i propri soci allo Juventus Stadium per assistere alla partita Juventus-Chievo Verona e tifare i propri beniamini.
Per lo JCD Usmate Velate questo è un evento importante
perchè non avendo (ancora... si spera) abbonati iscritti al club, non è
possibile organizzare sempre le trasferte di club verso Torino con i propri
soci.
L'altro aspetto importante è che i tifosi usmatevelatesi
che andranno allo Stadium in questa occasione saranno soprattutto famiglie con
bambini. Per molti sarà la prima volta nella nuova casa bianconera: un sogno
che si realizza!
Fino
alla fine
martedì 11 febbraio 2014
Auguri, Ciro!
Scrivere che un calciatore ha vinto tutto con una maglia può suonare come una frase fatta. Eppure per certi miti dello sport continua a non esistere espressione migliore di questa.
Il campione che festeggiamo oggi ha vinto in bianconero sei scudetti (di cui uno al primo anno, nel 1994), una Coppa Italia, quattro Supercoppe italiane, una Champions League, una Supercoppa Europea, l’Intertoto e l’Intercontinentale.
Si tratta di Ciro Ferrara, glorioso pilastro della difesa juventina per 358 incontri – ovvero ben 11 anni, dal 1994 al 2005 – ed ex allenatore della Vecchia Signora (2009-10). Oggi spegne 47 candeline.
Di Ferrara “ce n’è uno solo”, cantavano i bianconeri allo stadio: uno dei più forti centrali di tutti i tempi, che appende gli scarpini al chiodo solo dopo aver toccato le cinquecento partite in Serie A (dopo venti stagioni consecutive: è il decimo giocatore italiano di tutti i tempi). Il destino ha voluto che la prima di queste fosse con il Napoli di Maradona, proprio contro la Juventus al San Paolo. Lo stesso destino che li ha fatti re-incontrare anche all'esordio in Nazionale, nel 1987 proprio contro l'Argentina del Pibe de Oro.
Di Ferrara “ce n’è uno solo”, cantavano i bianconeri allo stadio: uno dei più forti centrali di tutti i tempi, che appende gli scarpini al chiodo solo dopo aver toccato le cinquecento partite in Serie A (dopo venti stagioni consecutive: è il decimo giocatore italiano di tutti i tempi). Il destino ha voluto che la prima di queste fosse con il Napoli di Maradona, proprio contro la Juventus al San Paolo. Lo stesso destino che li ha fatti re-incontrare anche all'esordio in Nazionale, nel 1987 proprio contro l'Argentina del Pibe de Oro.
Quando Rino Marchesi, l’allenatore del Napoli, lo chiama per farlo esordire, "non sa che, in quel momento, sta mettendo la sua firma su uno dei capitoli più importanti della storia del calcio italiano,” scrivemmo su Hurrà Juventus in quell’(ormai) lontano 2005, per celebrare un campione che si ritirava dal mondo del calcio giocato.
“Quando [...], è entrato in campo, divenendo il decimo giocatore di sempre a raggiungere le 500 presenze in serie A, il Delle Alpi gli ha riservato un’ovazione commossa, rispondendo all’invito di capitan Del Piero, che da bordo campo, dirigeva i cori, incitando lo stadio a gridare più forte. Una dimostrazione di simpatia ed affetto da parte di tifosi e compagni, che non era solo il giusto tributo per il record, ma un doveroso omaggio all’ultimo atto di una carriera straordinaria, resa unica da statistiche impressionanti e da personaggi da leggenda.”
In quell'intervista, lui con la solita umiltà e il sorriso solare che l’ha sempre contraddistinto, rispose:
“Le vittorie sul campo però vanno divise con il resto della squadra, con l’allenatore, con la società. Io spero di aver lasciato un ricordo positivo anche come uomo. Comunque chi tra cento anni prenderà in mano l’almanacco, su Ferrara dovrà fermarsi a leggere per almeno cinque minuti”
lunedì 3 febbraio 2014
domenica 2 febbraio 2014
La settimana del prescritto: Mai stati (mandati) in B. Storia di una prescrizione.
Internet e i social network hanno il pregio di metterti in contatto non solo con amici vicini e lontani ma anche con comunità di persone che condividono i tuoi stessi interessi. Purtroppo però talvolta si genera un certo isolamentoall’interno di queste comunità o gruppi di interesse che, se da un lato rafforza le tue convinzioni, dall’altro nonti consente di conoscere quelle degli altri.
Quando poi ti apri al mondo, dialogando, o litigando, con persone fuori dalle tue cerchie (dai tuoi amici, dai tuoi followers eccetera) scopri cose molto interessanti e comprendi quanto variegato sia il mondo.
Questa lunga premessa per raccontarvi quanto accadutomi ieri sera quando, incautamente ma non troppo, ho risposto, in modo polemico, ad un tweet di @Ruttosporc, account parodia del quotidiano Tuttosport dietro al quale si cela un tifoso dell’Inter. In genere tendo a seguire qualcuno, non troppi, degli account illustri di tifosi delle squadre avversarie per curiosità e per scoprire cose interessanti come, ad esempio, il venire a conoscenza del fatto che la Juve domenica sera avrebbe “rubato” contro il Milan. Seguo, dicevo, questi account sapendo però di non dover rispondere: un po’ perchè ognuno ha il diritto di scrivere ciò che gli pare senza che il mondo che non la pensa come lui lo tempesti di messaggi (che spesso poi diventano insulti); un po’ perchè so che poi si scatenano le polemiche e io raramente riesco a non farmene risucchiare. Ma ieri sera forse ero meno sereno del solito e ci sono cascato. Ma è stato positivo perchè ho scoperto delle cose davvero interessanti a proposito dei tifosi interisti. Cose che fino a quando rimanevo confinato nella mia cerchia di amici tifosi della Juve (e del Toro) non potevo conoscere.
In pratica ciò che riempie di orgoglio i tifosi di una delle tre potenze del calcio italiano è il fatto di non essere mai stati in Serie B. 105 anni di serie A rappresentano sicuramente un valore. Se, però, sei una società che, specie negli ultimi 40 anni, ha speso tantissimo (più di tutte), allora magari non può essere un valore soltanto il partecipare. Ogni tanto bisognerebbe anche vincere. E invece no. “Non siamo mai stati in B“; “Voi dove eravate dal 2007 al 2011“, “Non avete ancora digerito la B“… insomma, applicando a noi tifosi della Juve i loro curiosi parametri di valutazione dei risultati calcistici, gli interisti pensano che noi ancora siamo lì a soffrire per il fatto di essere stati mandati in Serie B. Cari interisti, fatevene una ragione, la Juventus è tornata a vincere e noi si vive proiettati nel presente e nel futuro, cercando la vittoria e basta. Partecipare a105 campionati per vincerne 18 (di cui uno, è questo è record impareggiabile, vinto pur arrivando terzi! e un altro vinto con la Juve in B e tutte le altre fortemente penalizzate) spendendo più di tutti in allenatori e giocatori non mi sembra un risultato di cui vantarsi.
Che poi il loro vanto “Mai stati in B” andrebbe cambiato in “Mai stati mandati in B“. Perchè la Juve in B non ci è finita per demeriti sportivi ma a causa di una vicenda squallida e priva di fondamento come “calciopoli“. La Juve è stata mandata in B a causa delle intercettazioni che dimostravano pressioni da parte dei dirigenti nei confronti di arbitri e dirigenti federali al fine di trarre vantaggi per la propria squadra, mentre l’Inter noperchè, come disse nel corso del processo il PM Narducci: “piaccia o non piaccia non ci sono telefonate di Facchetti o Moratti agli arbitri“. Poi la storia ha mostrato che quelle telefonate c’erano eccome e non solo, con Carraro che chiama Bergamo (qui l’intercettazione) e gli dice “assolutamente che non si sbagli a favore della Juventus, per carità di Dio che ci sono le elezioni in Lega e non possiamo permetterci casini“. Infatti, ilProcuratore Federale Palazzi nelle motivazioni della sentenza per i fatti del 2006, spiega che l’Inter è stata assolta per prescrizione nonostante “condotte finalizzate ad assicurare un vantaggio in classifica”.
Di calciopoli ci sarebbe da scrivere e da parlare ancora a lungo ma non è questo il post adatto per farlo. Qui basta quanto abbiamo già detto (consiglio anche la lettura di questo post Andrea Agnelli, John Elkann e Calciopoli in cui analizzo anche il ruolo della proprietà della Juve nella vicenda calciopoli) e rimandando comunque a futuri post ulteriori analisi per una vicenda tipica dell’Italia dalla curiosa e atipica idea di giustizia. Ringrazio pubblicamente le persone che ieri sera mi hanno consentito di scoprire che se per la Juve “vincere è l’unica cosa che conta“, per l’Inter, invece è “mai stati (mandati) in B“. E ho tralasciato, volutamente e per non annoiare, il discorso sul famoso Triplete, quello di cui si parlerà per i prossimi 50 anni poichè quando il presente è grigio e il futuro è indonesiano allora è meglio guardare al passato. Ah, vero, ho anche tralasciato che per fregiarsi della patente di onesti occorre essere onesti sul serio (no chiamate agli arbitri, no passaporti falsi, no marchi ceduti fittiziamente, no pedinare e spiare giocatori propri e dirigenti avversari e molto altro ancora).
sabato 1 febbraio 2014
La settimana del prescritto: Iuliano – Ronaldo vs West – Inzaghi, la storia raccontata a modo loro
In questi giorni sto leggendo il, fantastico, libro di Massimo Zampini intitolato “Il Gol di Muntari” (qui il link per acquistarlo), un saggio divertente e ironico che racconta in chiave bianconera la trionfale cavalcata della Juve nella stagione 2011-2012, conclusasi con la vittoria del 30° scudetto. Questa lettura è particolarmente stimolante poichè aiuta a far comprendere le modalità in base alle quali i media e i tifosi avversari attribuiscono le sconfitte della loro squadra alla logica, e dimostrabile, corruzione degli arbitri a favore, ovviamente, della Juve.
Perchè ce l’abbiano tutti con la Juve è semplice e lo è per due motivi. Il primo è che inevitabilmente lasquadra che più vince è quella più odiata. Lo dimostra il fatto che, dopo la Juve, in Italia, le squadre più odiate siano l’Inter e il Milan. Pochi odiano il Toro o il Parma anzi, suscitano una certa simpatia da parte di tutti i tifosi. In Italia, peraltro, c’è questa mentalità distorta e stupida secondo la quale se uno vince in modo continuo e ripetuto, nella vita come nello sport, sicuramente lo fa in modo non pulito.
Nella retorica tipica dell’italiano medio, quello pigro, invidioso, rancoroso e un po’ frustrato, non si può emergere dall’anonimato se non truffando, corrompendo o, al limite ricorrendo a dosi da cavallo di fortuna. La Juve, peraltro, quando non vince lo scudetto arriva seconda. Infatti, a fronte di 31 piazzamenti al primo posto, la Juve è arrivata 21 volte al secondo posto (e 12 al terzo). Questo significa che quasi ogni volta che il Milan, l’Inter, la Roma, la Lazio, la Fiorentina eccetera hanno vinto lo scudetto, oppure l’hanno perso sul filo di lana, la loro avversaria era la Juve.
Il secondo motivo dell’odio nei confronti della Juve deriva dalla parzialità e faziosità dei media italiani. Il calcio divide come solo la politica sa fare. Ma mentre nella politica c’è un certo equilibrio tra le parti a livello mediatico (grazie alla lottizzazione in Rai ci sono giornalisti e dirigenti di tutti gli schieramenti, Mediaset appoggia, velatamente, il partito del suo proprietario; di quotidiani di parte ce ne sono per tutti i gusti), nel calcio tale equilibrio non esiste. Intanto perchè le redazioni di giornali e televisioni sono tutte situate a Milano o a Roma, e, ad esempio, in Rai sono le squadre romane a godere di una “leggera” prevalenza di tifo da parte dei giornalisti che vi lavorano mentre in Mediaset e Sky sono le milanesi a vantare un maggior numero di estimatori. Inutile dire che Mediaset ha una “velata” prevalenza di giornalisti di fede rossonera (come mai? Boh).
Tra i quotidiani, Gazzetta dello Sport e Corriere della Sera sono, anche in questo caso, lievemente vicine alle posizioni delle squadre milanesi mentre Corriere dello Sport e Repubblica sembrano e sottolineo il sembrano, avere tra i propri giornalisti parecchi simpatizzanti delle squadre romane, del Napoli e della Fiorentina. A Torino, peraltro di proprietà della famiglia Agnelli, c’è La Stampa nella cui redazione sportiva abbondano i simpatizzanti del Toro, come ha mostrato la vicenda relativa all’esultanza nella sala stampa dello Juventus Stadium, al goal del Chelsea nell’ultima Champion’s League, con tanto di cazziata di Antonio Conte. C’è Tuttosport, è vero, unico quotidiano sportivo spudoratamente dalla parte della Juve. Tuttosport però vende, all’incirca, un terzo delle copie della Gazzetta e la metà di quelle del Corriere dello Sport.
La conclusione di tutto questo è che i tifosi della Juve sono soli e devono essere bravi a difendersi. Non devono, mai, pretendere di diventare simpatici, perchè simpatici sono quelli che perdono, nè possono sperare nella benevolenza dei tifosi avversari. Quel che devono fare è, semplicemente, essere informati e ribattere colpo su colpo.
Noi cerchiamo di contribuire alla causa mostrandovi due video. Nel primo vedrete il famoso rigore non dato a Ronaldo contro Juliano. Quello che avrebbe determinato le sorti dello scudetto 1997-1998 (peraltro la Juve terminò il campionato con 5 punti di vantaggio). Tutti se lo ricordano. Ricordiamolo anche noi.
Poi c’è questo video. E’ relativo alla partita di andata, a Milano, tra Inter e Juve. Il risultato finale fu di 1-0 per i neroazzurri. Nel video c’è un rigore non fischiato alla Juve per fallo di West su Inzaghi (che è ben più clamoroso di quello non concesso a Ronaldo) e, per non farsi mancare nulla, un goal regolarissimo di Inzaghi, clamorosamente annullato.
Le immagini sono eloquenti eppure la maggior parte dei tifosi della Juve non ricordano questi episodi. Da oggi in poi, quando vi parleranno del rigore di Juliano su Ronaldo, rispondete con quello di West su Inzaghi e con il goal annullato allo stesso Inzaghi.
venerdì 31 gennaio 2014
La settimana del prescritto - Il passaporto di Recoba: si cambiarono le regole per non far retrocedere l’Inter
Cosa pensereste di una situazione nella quale esiste unregolamento ben preciso che viene rispettato senza alcun problema fino a quando, però, non vengono toccate persone che, diciamo così, godono di protezioni di un certo tipo e, piuttosto che vedersi colpite per la violazione di quelle norme, fanno pressione affinchè proprio quelle regole vengono cambiate? Assurdo, eh?
Ebbene, è quanto accaduto al calcio italiano tra il 2000 e il 2001. Esisteva, allora, una regola, esattamente la 40 settimo comma delle NOIF della FIGC, che prevedeva che le squadre del campionato di calcio non potessero schierare più di 5 giocatori con passaporto extracomunitario.Accadde però che quella norma venne violata da alcune società, senza perà che queste fossero punite come meritavano (ossia in base a quanto previsto dal regolamento), ma soltanto multate con la squalifica dei calciatori coinvolti e l’inibizione dei dirigenti coinvolti, oltre ad una irrilevante sanzione pecuniaria. Questo perché la regola che ne avrebbe decretato penalizzazioni a livello sportivo, fino alla retrocessione, venne abolita. Anzi, si fece peggio: il processo venne rimandato alla fine della stagione in modo da avere il tempo per cambiare la regola.
Entriamo un po’ più nel dettaglio della vicenda in modo da capire quali siano i soggetti coinvolti.
Recoba arriva all’Inter nel 1997, assieme al Fenomeno Ronaldo. Sembra essere promettente ma ancora acerbo. Viene mandato a Venezia a farsi le ossa e, in effetti, in laguna il Chino disputa un grande campionato. A fine stagione l’Inter lo richiama in squadra ma emerge un problema: l’Inter ha già in rosa 5 extracomunitari, ossi
a Ronaldo, Jugovic, Simic, Cordoba e Mutu. Come fare? Semplice, il 12 settembre del 1999 Recoba ottiene il passaporto comunitario. E dire che già nel 1997 venne cercato, invano, un qualche avo spagnolo per poter tesserare Recoba come comunitario…
Recoba esplode e Moratti gli regala un contratto da record, addirittura di 15 miliardi di lire a stagione più bonus vari. Recoba disputa quell’anno 29 presenze realizzando 8 reti.
Accadde però un fatto: durante una trasferta per una gara di coppa Uefa, il 14 Settembre del 2000, alla frontiera polacca due calciatori dell’Udinese, tali Warley e Alberto, vennero fermati perché in possesso di passaporti falsi. Scoppia lo scandalo passaportopoli, che coinvolge le società Inter, Lazio, Roma, Milan, Udinese, Vicenza, Sampdoria, i giocatori Recoba, Veron, Fabio Junior, Bartelt, Dida, Warley, Jorginho, Alberto, Da Silva, Jeda, Dedè, Job, Mekongo, Francis Zé e i dirigenti Oriali, Ghelfi, Baldini, Cragnotti, Governato, Pulici, Pozzo, Marcatti, Marino, Sagramola, Briaschi, Salvarezza, Mantovani, Arnuzzo, Ronca. Il 30 gennaio 2001 durante un’ispezione nella casa di residenza di Recoba venne accertato che anche il passaporto del Chino era falso.
La prima reazione dei nerazzurri non può che essere di sdegno e una decisa presa di distanza dal fattaccio. Poi però si scopre che fu Oriali, dirigente interista, su suggerimento di un altro personaggio che ha sempre fatto della sportività e della correttezza il suo vanto, Franco Baldini, dirigente della Roma, a contattare tale Barend Krausz von Praag, oscuro faccendiere per risolvere la vicenda del passaporto di Recoba.
Insomma, l’Inter del tutto estranea alla vicenda non era, al punto che Oriali andò a Buenos Aires proprio per ottenere il documento e, secondo Barend Krausz von Praag (lo ha dichiarato durante un interrogatorio), aver anche pagato 80 mila dollari per conto della società per il disbrigo della pratica.
Inizia il processo e le società, Milan e Inter in testa, hanno paura. Il rischio è quello di addirittura retrocedere(visto che andrebbe penalizzata la squadra per ogni partita in cui ha schierato il giocatore), la certezza sarebbe quella della non partecipazione alle coppe europee. Galliani si ribella e studia la scappatoia: se si riuscisse, contemporaneamente, a prolungare il processo fino al termine del campionato, per poi cambiare la regola (la famosa 40 NOIF), si potrebbero rendere meno gravi le sanzioni.
Mica male, eh? Se una cosa che è reato non lo è più perché si cambia la regola ecco che tutto assume una dimensione diversa. Moratti dichiara: “Se squalificano Recoba e poi la giustizia ordinaria lo assolve, chi ci restituisce squalifiche e penalizzazioni?” per spingere affinchè sia preso il dovuto tempo prima di emettere le sentenze. Strano, qualche anno dopo fu ritenuto sacrosanto svolgere un processo sportivo in pochi giorni, comminando sanzioni assurde ad alcune squadre e ignorando le prove a danno di altre e ben prima che la giustizia ordinaria facesse il suo corso…
Sta di fatto che poi anche la giustizia ordinaria condannerà Recoba e Oriali, ma l’Inter non avrebbe pagato con penalizzazioni in classifica per tutti i punti ottenuti in modo illecito.
Il 3 maggio del 2001 arriva il provvedimento che tutti i coinvolti nella vicenda aspettavano: cambia la norma relativa al tesseramento e impiego dei calciatori extracomunitari. Mancano sei giornate alla fine del campionato. Il processo si svolgerà a campionato finito e le sanzioni saranno ben più leggere rispetto a quanto avrebbero dovuto essere, poiché la norma era cambiata e le violazioni del regolamento, pertanto, erano meno gravi.
La Commissione di Appello Federale conferma le sanzioni. Anche la giustizia ordinaria fece il suo corso e, il 25 maggio 2006 condannò, in via definitiva, Recoba e Oriali che ricorsero al patteggiamento, ottenendo una pena di 6 mesi di reclusione con la condizionale per i reati di ricettazione e concorso in falso, commutati in multa da 25.400 euro.
Una vicenda che, esattamente come le altre raccontate fino qui (e come quelle che racconteremo in seguito),non può gettare ombre sull’onore dell’unica squadra onesta del campionato di calcio italiano. A volte, si sa, capitano certe cose, come, ad esempio, taroccare passaporti, evitare retrocessioni, vincere uno scudetto con l’inganno e vedere le proprie intercettazioni dimenticate nel processo più importante della storia del calcio italiano; sono cose che succedono ma che non possono assolutamente significare che anche l’Inter ha qualche scheletro nell’armadio, quasi fosse come la Juve (magari con qualche vittoria in meno).
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